Last Updated on 04/04/23 by wp_15467959
Se dobbiamo recarci in uno stato che non fa parte dell’Unione Europea, i certificati sanitari e più in generale la documentazione richiesta possono variare anche di molto a seconda della meta del nostro viaggio, prevedendo in rari casi addirittura dei periodi di quarantena nei quali l’animale viene separato dal proprietario, come accade ad esempio a chi voglia recarsi in Australi.
Perciò è indispensabile documentarci in anticipo, contattando l’ambasciata in Italia del paese che vogliamo visitare per poi rivolgerci al servizio veterinario dell’ASL di nostra appartenenza per ottenere la certificazione sanitaria eventualmente richiesta, anche perché quasi sempre è richiesta una visita veterinaria nei dieci giorni precedenti la partenza. In caso contrario rischiamo di vederci rifiutare l’imbarco alla partenza o l’ingresso nel paese all’arrivo.
Sul sito del Ministero degli Esteri è disponibile l’elenco completo delle ambasciate straniere in Italia, con recapiti telefonici e indirizzi.
A titolo informativo, ecco i link (funzionanti al momento della stesura di questo articolo) alle pagine – perlopiù in lingua inglese – che illustrano le normative relative agli animali domestici che entrano in quei paesi.
Importante: tutte le pagine sono in inglese, ma potete tradurle in italiano cliccando con il tasto destro del mouse sulla pagina alla quale vi siete collegati e scegliendo “traduci in italiano” dal menu che vi appare (vedi fig. seguente).
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