In aree verdi con il cane

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Last Updated on 06/08/23 by wp_15467959

La rabbia

In campeggio, nelle escursioni e in genere quando ci rechiamo con il nostro cane in aree verdi, ricche di vegetazione, è più probabile che il nostro cane possa venire in contatto con animali selvatici, che possono trasmettere attraverso un morso o un graffio una gravissima malattia: la rabbia.

Dal momento che una volta che compaiono i primi sintomi della malattia (tra le due settimane e alcuni mesi dopo il morso o il graffio) non esiste alcun trattamento, in caso di contatto con un animale selvatico il nostro cane dovrebbe cautelativamente essere sottoposto a una serie di iniezioni, a volte difficili da procurarsi, soprattutto in paesi esteri.

Risulta perciò consigliabile effettuare una vaccinazione antirabbica almeno tre settimane prima della nostra partenza. D’altra parte, come abbiamo già ricordato, la vaccinazione antirabbica è obbligatoria in caso di viaggi all’estero.

Zecche

Quando portiamo il nostro cane in aree ricche di vegetazione, accanto ai rischi provocati dai possibili incontri con animali selvatici di una certa taglia, occorre considerare con attenzione anche quelli derivanti dai probabilissimi incontri con animali minuscoli ma anch’essi potenzialmente mortali: le zecche.

Le zecche vivono nel sottobosco, nell’erba alta, nelle foreste. Non sono in grado di volare o di saltare, per cui durante le stagioni più calde salgono sulle erbe e sulle piante e poi si lasciano cadere sul cane quando questo passa in zone infestate, infilano la testa sotto la pelle del cane e ne succhiano il sangue per poi lasciarsi cadere in attesa della loro prossima vittima.

Il problema non è certo dato dalle modestissime quantità di sangue che aspirano, ma dal fatto che possono iniettare nell’organismo del cane (ma anche nel nostro!) protozoi, batteri o virus in grado di provocare diverse gravi malattie, tra cui la malattia di Lyme e l’encefalite da zecca.

Nelle stagioni calde occorre perciò somministrare un trattamento antipulci e antizecche, che è disponibile in svariate forme: pipette da applicare sulla pelle, collari, spray, compresse, oli essenziali. A seconda della razza e della taglia del tuo cane, il veterinario consiglierà il prodotto più adatto.

Dal momento che qualsiasi repellente non ha mai un’efficacia del 100%, dopo ogni eventuale soggiorno in aree di campagna, il cane va esaminato con attenzione alla ricerca di eventuali zecche, tenendo presente che dal momento in cui l’animale si è “piantato” nella sua preda intercorrono circa 24 ore prima della trasmissione di un’eventuale malattia.

Se individuiamo una zecca – ne esistono di diverse misure e colori, come si può vedere nella figura – occorre rimuoverla con le apposite ed economiche pinzette, che bisogna perciò avere sempre a disposizione.

Scelta la pinza adatta alla dimensione della zecca (solitamente sono vendute in kit di due o tre, di differenti misure), occorre afferrare l’animaletto sulla pelle del cane, senza stringerlo sull’addome, e poi girarlo in senso antiorario, come se si trattasse di svitare una vite (v. fig. precedente), per evitare sia che rigurgiti il contenuto del suo stomaco nel corpo del cane, sia che la testa si stacchi dal corpo e rimanga sotto la pelle del cane.

Una volta rimossa la zecca, meglio bruciarne il corpo con un accendino o lasciarla immersa a lungo nell’alcol prima di buttarla via, per evitare che possa mordere altri animali o uomini. La procedura per rimuovere una zecca da noi stessi è esattamente identica a quella che abbiamo descritto.

Se sospettiamo di aver individuato e rimosso la zecca troppo in ritardo, controlliamo nei giorni successivi il colore dell’urina del nostro cane. Se assume un colore rosso o marrone, consultiamo un veterinario.

Altri parassiti

Se ci rechiamo in zone calde con notevole presenza di zanzare, applichiamo sul corpo del nostro cane una soluzione contro il rischio di leishmaniosi ad ampio spettro – che cioè protegge anche da altri insetti – che in genere rimane attiva per un paio di settimane se si tratta di pipette o per poche ore se preferiamo utilizzare uno spray.

Prima e dopo viaggi di lunga durata è consigliabile somministrare un vermifugo al cane, soprattutto per prevenire il rischio della filaria o dirofilariosi, una malattia parassitaria particolarmente pericolosa.

Alcuni paesi esteri – ad esempio Gran Bretagna, Norvegia e Finlandia – richiedono la sverminazione del cane contro la tenia e l’echinococcosi, vermi trasmessi principalmente dalle volpi che sono numerose in quei territori. Anche per questo motivo, è opportuno far registrare sul passaporto o sul libretto sanitario del cane le date delle avvenute ultime sverminazioni.

Più in generale, se la nostra destinazione porterà il cane in zone ricche di vegetazione, chiediamo consiglio al veterinario. In alcuni casi potrà essere sufficiente un buon repellente e un attento controllo quotidiano alla ricerca di eventuali parassiti da rimuovere. In altri casi, il veterinario potrà consigliare cure preventive – ad esempio contro la filariosi cardiopolmonare se visiterete luoghi ricchi di zanzare – oppure vaccinazioni specifiche se ci rechiamo in alcune zone estere.

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