Last Updated on 04/04/23 by wp_15467959
Fuori nevica o il termometro è andato sottozero? Siamo in partenza per la settimana bianca? Come regolarci con il nostro amico a quattro zampe?
Il mantello di molti cani offre una buona protezione contro gli eccessi climatici, compreso il freddo eccessivo, ma occorre considerare che ormai i cani da compagnia non trascorrono 24 ore su 24 all’aperto, come accadeva un tempo, ma in inverno vivono quasi tutte in case riscaldate, il che significa che tendono a perdere l’adattamento naturale a situazioni climatiche estreme.
Una particolare cautela va poi prestata per le razze a pelo corto, il cui mantello protegge molto meno dal freddo e per i cani di piccola taglia o cuccioli, che perdono il calore corporeo più velocemente rispetto a taglie medie o grandi.
In questi casi possiamo valutare l’opportunità di acquistare un cappottino di buona qualità, impermeabile e non eccessivamente imbottito, con il quale proteggere il nostro amico.
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Se piove o nevica, un buon cappotto eviterà di far bagnare completamente il cane e al ritorno a casa risulterà particolarmente utile perché anche per noi, perché non dovremo asciugare completamente il nostro cane.
Attenzione però: se progettiamo di lasciar correre all’aperto il cane, il cappottino può risultare controproducente, perché sentirebbe troppo caldo e quindi potrebbe subire uno choc termico. In questi casi, meglio lasciarlo “nudo” per la sua corsa per poi vestirlo subito dopo.
Se fuori nevica e vogliamo o dobbiamo far uscire il nostro amico a quattro zampe, occorre qualche ulteriore cautela, soprattutto se dovremo camminare su tratti di neve non battuta.
Tagliamo con una forbicina eventuali peli in eccesso tra le dita delle zampe; in questo modo limiteremo il rischio che si formino lì delle minuscole formazioni di ghiaccio, che procurerebbero fastidio e micro-ferite al cane, che cercherebbe di porvi rimedio leccandosi o mordicchiando le zampe. Se ce ne accorgiamo troppo tardi, teniamo le zampe nelle nostre mani per qualche minuto, in modo da permettere lo scioglimento naturale dei grumi di ghiaccio.
Se l’uscita sulla neve non è limitata a pochissimi minuti, ad esempio per consentire al cane di fare i propri bisogni, ma dura più a lungo, possiamo spalmare una buona quantità di vaselina sui polpastrelli e nelle parti delle zampe senza pelo.
In commercio esistono anche creme idrorepellenti specifiche, principalmente a base di vaselina e altri grassi, che offrono un’ottima protezione non solo dal freddo e dalla neve, ma anche dal pericoloso sale antigelo sparso sulle strade, che provoca bruciature ai polpastrelli delle zampe ed è corrosivo anche per la pelle del cane, ragion per cui ai cani di piccola taglia bisogna sciacquare la pancia al ritorno da una passeggiata su strade sulle quali è stato sparso il sale.
Le creme o la vaselina sono generalmente preferibili all’uso di scarpine, che risultano spesso fastidiose per il cane in quanto diminuiscono la sensibilità naturale delle zampe, anche se in commercio sono disponibili modelli simili a calze per bambini, che riescono ad associare un ottimo isolamento termico a una buona vestibilità e all’assenza dello sgradevole fenomeno di accumulo dell’umidità all’interno.
Al rientro al chiuso, qualunque sia stata la nostra scelta (crema, scarpette o nulla) è indispensabile asciugare le zampe. Se il nostro cane trema perché infreddolito, possiamo prima sciacquare le zampe con acqua tiepida per favorire il riequilibrio termico tra zampe e corpo, perché, anche per i cani le estremità fredde o bagnate trasmettono una acuta sensazione di freddo a tutto il corpo.
Teniamo anche presente che correre nella neve profonda è molto faticoso, per cui questo esercizio andrebbe evitato se il cane ha meno di due anni o se è un toy.
L’uso del guinzaglio quando siamo sulla neve offre l’indiscutibile vantaggio di limitare enormemente i rischi che un cane, specie se alle prime esperienze con la neve, possa urtare ostacoli nascosti dalla neve, finire su lastre di ghiaccio o addirittura cadere in buche a lui non visibili.
Se non possiamo escludere del tutto la possibilità che il cane possa allontanarsi eccessivamente, consideriamo l’acquisto di un sistema GPS applicabile al collare, oggi disponibile a un prezzo ragionevole, perché gli ambienti innevati limitano fortemente la naturale capacità del cane di orientarsi, a causa dell’eccessiva presenza del colore bianco e della difficoltà a percepire gli odori.
Il fatto che il cane lecchi o mangi un po’ di neve è del tutto naturale e non va impedito, perché è il modo naturale con il quale ne fa conoscenza. Se però il nostro cane tende a mangiarne in eccesso, occorre impedirlo, perché può provocare problemi intestinali.
In questi casi il cane tende a riequilibrarsi naturalmente, con vomito o diarrea e basta fargli saltare un pasto per consentirgli il pieno recupero. Ovviamente, come accade anche in altre situazioni, se ci sono tracce di sangue nel vomito o nelle feci, se il cane si lamenta o se rifiuta di bere o mangiare, è indispensabile consultare un medico veterinario.
Un paio di considerazioni per terminare. Se abbiamo un cane di piccola taglia, non preoccupiamoci se nelle giornate davvero gelide notiamo eventualmente una difficoltà del nostro amico nel fare i propri bisognini, perché quando le temperature sono molto basse i muscoli dei cuccioli e dei cani di piccola taglia si contraggono e questa contrazione riguarda anche i muscoli della vescica.
Va infine aggiunto che, forse per un eccesso di cautela, nelle giornate di pieno sole sulla neve alcuni proprietari di cani proteggono con balsami naturali le zone non coperte dal pelo, a cominciare da naso e orecchie, perché i raggi solari riflessi possono causare scottature.
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