Last Updated on 09/05/23 by wp_15467959
I bulldog sono visti, nell’immaginario comune, come dei cani coraggiosi, forti e tenaci, qualità a loro correlate anche grazie al loro antico uso come cani da combattimento.
Il Corpo Marines degli Stati Uniti d’America ha, sin dalla Prima Guerra Mondiale, come mascotte proprio un bulldog chiamato Chesty. È passato ormai più di un secolo da quando il Corpo dei Marines combatté nella battaglia di Bosco Belleau, in Francia. Durante questa battaglia, non molto importante dal punto di vista strategico rispetto ad altre battaglie ben più famose, i marines statunitensi si fecero riconoscere grazie alla loro tenacia e coraggio. I soldati tedeschi cominciarono a chiamare i marines teufel hunden, ovvero “cani infernali”.
Questo soprannome giunse agli statunitensi come un complimento tanto che decisero di scegliere un bulldog come mascotte non ufficiale. Cominciarono a spuntare manifesti di reclutamento con sopra disegnati bulldog equipaggiati con l’elmetto mentre inseguivano degli spaventati bassotti, anche loro vestiti, ma con le divise dell’esercito tedesco (v. fig. successiva).
Si chiamava Jiggs il primo bulldog arruolato ufficialmente nel corpo marines degli Stati Uniti nel 1922. Dopo la sua morte, a cui fece seguito un funerale militare con tutti gli onori, venne arruolato Chesty I, il quale divenne il primo di una lunga linea di successione di mascotte; basti pensare che ad oggi la mascotte dei marines è Chesty XV, che vedete ritratto nella fig. successiva.
Il processo di selezione del bulldog mascotte è molto selettivo ed esclusivo. Una volta divenuto mascotte, il bulldog parteciperà a numerose parate d’onore e cerimonie celebrative del corpo dei marines ma non rimarrà mascotte sino alla fine della sua vita; raggiunta una certa età verrà congedato per consentirgli di godere gli ultimi anni della sua vita in tranquillità e in compagnia della sua famiglia adottiva. Uno dei momenti più importanti è quando la nuova recluta viene introdotta alla mascotte ufficiale per fare conoscenza. L’evento è sempre pubblicizzato tramite gli account social ufficiali dei marine statunitensi.
Una delle rappresentazioni più famose del bulldog correlate alla triste realtà della guerra è sicuramente quella che lo lega a Winston Churchill. Non si sa con precisione perché, nell’immaginario comune, si pensi che Churchill possedesse un bulldog. Probabilmente, la faccia rotonda e lo sguardo fiero e coraggioso del bulldog era molto simile a quella del Prime Minister Britannico che, durante la seconda guerra mondiale, riuscì a mantenere compatto il Regno Unito anche nei periodi più bui della guerra contro le forze dell’Asse.
Churchill e i suoi collaboratori notarono questa curiosa associazione e non persero occasione di farsi fotografare accompagnati da un grosso bulldog inglese (v. fig. precedente). Diventarono famosi i disegni in cui veniva rappresentato un bulldog mentre fumava un sigaro, chiaro riferimento a Churchill.
In questa veloce trattazione, non si può, infine, non citare John Bull, la famosa “personificazione nazionale” del Regno Unito. John Bull non è un personaggio reale ma è stato creato appositamente per rispecchiare i tipici valori inglesi di coraggio, tenacia e resistenza. Nelle sue numerosissime rappresentazioni, presenti in Inghilterra sin dal XVIII secolo e poi utilizzate anche in ambito pubblicitario, viene spesso raffigurato in compagnia di un bulldog (v. fig. successiva), dal momento che possiamo tradurre il nome del personaggio come “Gianni toro”.