Last Updated on 23/09/23 by wp_15467959
Quando muore una persona, le procedure che seguono il suo decesso sono piuttosto abituali e perciò ben conosciute: una breve veglia del cadavere con la visita delle persone più care, la sua deposizione in una bara, il funerale, l’inumazione o la cremazione, spesso rispettando le volontà che erano state espresse dal defunto. Alla morte di un cane, possono invece nascere interrogativi che prima non ci si era mai posti e spesso si finisce per chiedere al veterinario come si sono comportati altri proprietari di animali domestici.
Fondamentalmente esistono due possibilità: la sepoltura e la cremazione, mentre ho deciso di non trattare in questo libro altre pratiche lunghe, costose e discutibili come la liofilizzazione e l’imbalsamazione (o tassidermia).
La sepoltura del corpo può avvenire a casa – se questa dispone di un terreno adatto e se non esistono divieti imposti dal nostro comune – o in cimiteri per animali domestici. A volte, la seconda opzione può essere preferita anche da chi disporrebbe comunque di un giardino, se ad esempio teme di dover soffrire se fosse costretto a cambiare residenza o vendere la casa.
Se è possibile e si preferisce seppellire il nostro amico a quattro zampe in un terreno di nostra proprietà, occorre tenere presente alcuni aspetti importanti:
- accertiamoci che il nostro comune non abbia emanato leggi che vietino questa pratica per gli animali domestici o la regolino al rispetto di alcune norme, come la collocazione e la profondità della tomba, l’utilizzo di specifici contenitori per il corpo, l’assenza certificata di una malattia infettiva che abbia provocato la morte, ecc.;
- i resti vanno seppelliti in profondità, in modo che non possano essere dissotterrati da altri animali, che sono in grado di sentire odori provenienti anche da sottoterra; l’ideale sarebbe arrivare a un metro di profondità, ma se la consistenza del terreno o la presenza del gelo impedisce di scavare così in profondità, è consigliabile sistemare sul tumulo sassi o piastrelle;
- il corpo va avvolto in un lenzuolo (possiamo anche decidere di avvolgerlo nella sua coperta preferita, oppure in un nostro vecchio maglione), oppure posto in una scatola di cartone o di legno; in ogni caso non deve essere avvolto o inserito in sostanze a base plastica, come buste o contenitori di altro tipo, perché questa non si decompone;
- accanto al corpo possiamo adagiare qualche oggetto o giocattolo che gli era caro;
- il luogo della sepoltura deve essere distante almeno 30 metri dalle condutture dell’acqua potabile.
Se preferiamo o siamo costretti a seppellire il nostro cane in un cimitero per animali, conviene verificare se ne esiste uno abbastanza vicino a noi; nell’appendice di questo volume troverete l’elenco di alcune di queste strutture, divise per regioni e province. Una valida fonte di informazione al riguardo è anche il nostro veterinario di fiducia, anche se occorre tener conto che alcuni veterinari ricevono una percentuale da cimiteri o crematori a cui inviano i cadaveri, per cui può essere preferibile affiancare a queste informazioni quelle derivanti da proprie ricerche autonome, specie se la morte non è stata improvvisa e ci ha dato quindi il tempo di “prepararci” ad essa.
Quasi sempre i cimiteri e le agenzie funebri forniscono diversi servizi, tutti a pagamento, che vanno dal prelievo del corpo dell’animale, alla procedura di cancellazione dall’anagrafe canina, all’organizzazione di servizi commemorativi di diverso tipo, ad esempio lapidi commemorative poste sul luogo della sepoltura o servizi periodici di pulizia dell’area in cui essa si trova. Non vergogniamoci di chiedere l’ammontare delle cifre richieste e le specifiche dei servizi offerti: cimiteri e agenzie funebri per animali sono creati principalmente e giustamente con un intento economico e purtroppo, proprio come nel caso dei decessi umani, c’è chi tenta di speculare sul dolore che ci impedisce di valutare obbiettivamente le cose al momento del lutto, per cui potremmo trovarci a scoprire che le spese iniziali coprono solo la sepoltura e il primo anno, mentre già a partire dal secondo anno può essere richiesto un canone anche esoso con il ricatto che altrimenti i resti verranno gettati via.
Non secondario è anche il verificare se il proprietario del cimitero può concretamente dimostrarci che esistono vincoli legali che impediscono una diversa destinazione del terreno per un certo numero di anni (in genere 99), in modo da escludere il rischio che quell’area sia a distanza di poco tempo venduta, scavata e riutilizzata per altri scopi.
Questo articolo
è tratto dal libro
Aspettami al Ponte dell’Arcobaleno,
che aiuta a superare il dolore
per la morte del proprio cane.
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