Last Updated on 23/09/23 by wp_15467959
Alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, la psichiatra svizzera Elisabeth Kübler-Ross pubblicò il volume La morte e il morire, nel quale indicò cinque fasi della cosiddetta “elaborazione del lutto”, vale a dire le reazioni psicologiche e fisiche provocate dalla perdita di qualcuno a cui eravamo legati.
Da allora il suo schema è stato ampiamente adottato dagli psicologi, alcuni dei quali hanno ampliato o ridefinito le sue teorie.
Lo schema Kübler-Ross non va interpretato rigidamente: ci sono persone che non vivono una o più delle fasi descritte, o le vivono in un ordine diverso, oppure simultaneamente; inoltre, ognuno di noi le subisce e le affronta in modo assolutamente individuale, conseguentemente alla sua personalità e al suo carattere.
Lo schema Kübler-Ross è comunque molto utile per capire cosa generalmente accade quando veniamo a contatto con la morte di qualcuno che amiamo.
3. La fase della “contrattazione”
Soprattutto se l’animale è gravemente malato ma non è ancora morto, può manifestarsi un periodo nel quale la persona pensa di poter evitare ciò che sta per accadere. In sostanza, la persona cerca di autoconvincersi che se compirà determinate azioni, potrà evitare il peggio.
Ad esempio:
- se darò al mio cane le medicine ogni giorno a un’ora precisa, vivrà ancora per molto tempo;
- se lo porterò ogni settimana dal veterinario, la malattia rallenterà;
- se mi comporterò bene nella mia vita quotidiana, Dio salverà il mio cane;
- se comprerò il cibo e gli integratori più costosi, migliorerà;
- se rimarrò vicino a lui in ogni momento, eviterò la sua morte.
Questa fase di contrattazione è chiaramente un modo per mantenere viva la speranza, anche se il veterinario ci ha detto che non c’è alcuna possibilità e solitamente ad essa segue la rabbia, quando accade l’inevitabile.
Questo articolo
è tratto dal libro
Aspettami al Ponte dell’Arcobaleno,
che aiuta a superare il dolore
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