Comunicare a un minore la morte del proprio cane

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Last Updated on 23/09/23 by wp_15467959

I minori che soffrono per la morte di un animale domestico presentano diversi sintomi simili a quelli degli adulti, come pianto, mal di testa, mal di stomaco e altri disturbi fisici. A questi possono però aggiungersi segnali tipici dell’età del bambino o del ragazzo, come l’isolarsi temporaneamente dai propri amici e compagni di classe, rifiutarsi di andare a scuola, oppure parlare in modo continuo. Inoltre, un bambino in età prescolare o elementare che ha avuto problemi in passato con l’enuresi notturna potrebbe nuovamente bagnare il letto di notte, oppure ricominciare a succhiarsi il pollice; in entrambi i casi si tratta di “regressioni” temporanee che rappresentano un sintomo della sofferenza e che si risolvono da sole senza necessità di alcun intervento, che potrebbe anzi aumentare l’imbarazzo del bambino.

Più specificamente, basandoci sugli stadi dello sviluppo studiati dal famoso pedagogista francese Jean Piaget, vediamo quali reazioni di dolore possiamo attenderci da bambini e adolescenti di età diverse. Occorre però tener conto che ogni individuo è unico e diverso dagli altrui, per cui consiglio di leggere tutti gli aspetti evolutivi elencati di seguito, per avere una migliore prospettiva.

Dalla nascita all’età di 2 anni.

Anche se recenti studi sembrano dimostrare che anche bambini così piccoli possono provare stress, è improbabile che in questa fascia di età ci siano vere e proprie reazioni fisiche od emotive alla morte del proprio cane. I bambini tra il primo e il secondo anno di vita poterebbero comunque accorgersi di cambiamenti nella consueta routine quotidiana, se ad esempio erano soliti giocare o comunque essere vicini al cane in alcuni momenti della giornata. Se ci accorgiamo di questo, possiamo rassicurarli semplicemente accarezzandoli o abbracciandoli.

Età da 2 anni a 5 anni.

I bambini in età prescolare in genere non comprendono il concetto della morte e soprattutto la sua irreversibilità. Come abbiamo già ricordato, per loro la morte è simile a una specie di sonno particolarmente profondo e lungo, ma che non esclude il ritorno, al punto che si sono verificati casi in cui i bambini hanno cercato di dissotterrare il cane per capire cosa gli stesse succedendo.

Per questo motivo, come già detto precedentemente, ai bambini deve essere spiegato cosa è successo, in maniera delicata ma chiarendo bene che quello che è accaduto è irreversibile. Evitiamo, quindi, di usare espressioni del tipo “sta dormendo”. In particolare, se al nostro cane è stato necessario praticare l’eutanasia, non comunichiamolo al bambino dicendogli che “il dottore ha messo a dormire il cane”, perché questo favorirebbe l’eventuale comparsa di affermazioni come “lo voglio indietro”, oppure “quando torna?”.

Se il bambino era molto legato al cane, sono da considerarsi normali reazioni come disobbedienza, cambiamenti nelle abitudini di gioco o di alimentazione, regressione a comportamenti precedenti che sembravano superati, come il succhiarsi il pollice o bagnare il letto la notte. Per fortuna, nei bambini è più veloce che negli adulti il superamento di queste reazioni fisiche ed emotive, che può comunque essere aiutato stimolando i bambini a parlarne attraverso colloqui brevi e frequenti con noi, oppure a esprimersi con disegni che serviranno loro per acquisire meglio l’accaduto e conseguentemente a superarlo.

Età da 6 anni a 11 anni.

Questa è la fascia di età nella quale il dolore percepito dal bambino può essere maggiore, in quanto rispetto alle fasce di età più basse egli conosce il concetto della morte, mentre rispetto alla successiva età dell’adolescenza ha meno interessi che possano distoglierlo dalla perdita.

Quando i bambini hanno almeno sei anni, sono generalmente già in grado di considerare la morte come la fase finale della vita, dopo la quale non ci sarà un ritorno fisico del cane. Possono comunque chiederci maggiori spiegazioni sulla morte, ad esempio interrogandoci sulla sopravvivenza dell’anima del cane.

Tuttavia, i bambini di questa età possono anche credere che la morte sia qualcosa che accade solo agli altri o vederla come una specie di punizione perché il cane o loro hanno fatto qualcosa di brutto. Soprattutto in questi casi, possono manifestare sintomi psicologici come aggressività, paure, ansia, oppure difficoltà a scuola o nei rapporti sociali.

È perciò sempre utile incoraggiarli ad elaborare i loro sentimenti e superare la fase del lutto. Possiamo perciò invitarli a scrivere una lettera al cane scomparso, oppure disegnarlo e rassicurarli sul fatto che la morte non è una punizione conseguente a una colpa. Sempre per superare il lutto, è positivo farli assistere a eventuali riti funebri, come ad esempio il seppellimento del cane.

Età dai 12 ai 17 anni.

In questa fascia di età i ragazzi cominciano la loro ricerca del significato della vita, per cui reagiscono in modi simili a quelli degli adulti, ma l’adolescenza è un periodo nella nostra vita nella quale si alternano periodi nei quali ci si comporta da adulti e altri nei quali si vorrebbe essere rassicurati come se si fa con i bambini.

I ragazzi di questa fascia di età potrebbero porre domande su cosa accadrebbe loro se fossero i loro genitori a morire. In questi casi, rassicuriamoli sul fatto che la stragrande maggioranza delle persone vive a lungo e che in ogni caso sono stati fatti piani per questa lontanissima eventualità, per cui sarebbero comunque amorevolmente accuditi. Potrebbero anche chiedere cosa succederà del corpo del cane: fornire informazioni veritiere servirà a ridurre ogni ansia.

Infine, la morte di un animale domestico può ricordare all’adolescente una eventuale precedente perdita che ha subito e che potrebbe non aver risolto: ad esempio quella di una persona cara o un evento traumatico come la separazione o il divorzio dei genitori, oppure un trasloco, un cambio di scuola, la perdita di amicizie. Il ragazzo può infatti inconsciamente collegare la scomparsa del cane ai momenti felici che ha vissuto insieme a lui in momenti nei quali quelle perdite non erano ancora avvenute.

Questo articolo

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