Adottare un altro cane dopo una perdita precedente. 1. Perchè e quando.

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Last Updated on 23/09/23 by wp_15467959

Dopo la perdita del proprio cane, molte persone decidono di adottarne un altro. Alcune, addirittura, decidono di adottarne un altro prima della perdita del proprio cane, specie se esso è oramai molto anziano o malato, per soffrire meno la mancanza. Altre persone, invece, scelgono di non avere altri cani dopo la morte del loro amico a quattro zampe, per diverse motivazioni: non soffrire un nuovo dolore, perché ritengono insostituibile quel legame scomparso, perché sono troppo anziane per badare a un nuovo cane o per altri motivi ancora.

La scelta di adottare o meno un nuovo cane, o un altro animale domestico, è strettamente individuale e va sempre rispettata, sia che venga presa da chi non sopporta di sentire “vuota” la propria casa, sia da chi ritiene che avere un nuovo animale sarebbe un tradimento nei confronti del cane che non c’è più.

Perciò, in questo articolo, mi limiterò ad alcune considerazioni che possono aiutare ad assumere la decisione più giusta e, soprattutto, a evitare errori in un senso o nell’altro.

Perché

Adottare un altro cane può essere terapeutico e curativo, specialmente per chi vive da solo o passava buona parte delle giornate insieme al proprio cane. In questi casi è sbagliato sentirci in colpa verso il cane che non c’è più. Adottarne un altro non significa “sostituire”, ma “continuare ad amare”. Inoltre, se riteniamo che questa scelta ci solleverà dal dolore, davvero crediamo che non sarebbe stata gradita anche al nostro cane precedente, che ci ha sempre dimostrato di volere solo la nostra felicità?

Quando

Il periodo di tempo che passa tra la morte del proprio cane e quando se ne adotta un altro è diverso da persona a persona, perché è legato alla durata del processo di elaborazione del lutto: ciò che può richiedere qualche settimana a un individuo, può rimanere irrisolto per un’altra persona anche a distanza di molti mesi, in qualche caso anche di anni. Proprio per questo motivo, è consigliabile non procedere a una nuova adozione sin quando non ci rendiamo conto che il periodo più acuto del dolore provocato dalla morte del cane è passato, lasciando spazio sì, ancora, a un profondo senso di mancanza, ma nel quale cominciano anche a farsi strada nella memoria i ricordi dei momenti più belli vissuti con il nostro cane che non c’è più, non solo le immagini tristi degli ultimi tempi.

Una scelta troppo affrettata potrebbe far nascere dei rimorsi perché potremmo considerarla irrispettosa nei confronti del cane morto, come se ne tradissimo la memoria e questo è il segnale che ancora non abbiamo elaborato del tutto il lutto. Oppure può favorire l’emergere di paragoni tra i due cani e spesso quell0 attuale non ci sembrerebbe all’altezza delle aspettative create dal suo predecessore o potremmo sentire di non riuscire ad amarlo davvero, perché il nostro amore è ancora in buona parte diretto verso il cane scomparso.

Un’adozione” troppo affrettata farebbe male a noi e al nostro nuovo amico a quattro zampe. Ogni cane ha bisogno di pasti regolari, esercizio fisico e attenzioni e non è giusto che non le riceva perché sei ancora triste o arrabbiato. Ricorda che il cane è un animale di eccezionale sensibilità: percepire i tuoi sentimenti negativi può indurlo a comportarsi male e questo finirebbe per accrescere il tuo turbamento e peggiorare la situazione.

Purtroppo, capita a volte che persone vicine a chi ha perso un cane, si presentino a sorpresa a casa sua con un altro cane in dono, pensando in buona fede che questo possa contribuire a sollevarle rapidamente. In questi casi, se possibile, ringraziamo del pensiero ma chiediamo che il cane sia riportato da dove è stato preso, spiegando che non ci sentiamo ancora pronti.

Infine, alcune famiglie nelle quali ci sono bambini scelgono di adottare subito un nuovo cane per evitare ogni dolore al figlio. In realtà, in età prescolare i bambini non hanno una vera coscienza della morte (come abbiamo spiegato nel capitolo dedicato a questo argomento), mentre nell’età successiva, che orientativamente possiamo indicare tra i cinque e i dodici anni, vivere un breve periodo di lutto li educa ad accettare le perdite successive, come abbiamo già ricordato. In caso contrario, procurando a essi immediatamente un nuovo cane, comunicheremmo un’informazione sbagliata: che in caso di scomparsa di un essere vivente a noi caro possiamo semplicemente “sostituirlo”.

Questo articolo

è tratto dal libro
Aspettami al Ponte dell’Arcobaleno,
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per la morte del proprio cane.

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