Last Updated on 23/02/24 by wp_15467959
Come per l’olfatto, pure per l’udito i cani ci battono alla grande, riuscendo a udire suoni molto più deboli (da distanze all’incirca quattro volte maggiori rispetto all’uomo, oltre a percepire suoni per noi inudibili anche a brevissima distanza perché non ne percepiamo le frequenze emesse: i cosiddetti ultrasuoni, ad esempio come alcuni squittii emessi da un roditore o da un pipistrello oppure i ronzii, per noi inudibili, prodotti da alcuni apparecchi elettronici. Mentre noi umani riusciamo in genere ad udire frequenze di suoni sino all’incirca a 20.000 hertz (sino a 30.000 quando siamo giovani, poi con l’età scendiamo sino a circa 12.0.000), i cani arrivano a percepire sino a circa 45.000 hertz e alcune razze arrivano anche parecchio oltre, specie se si tratta di individui giovani[1].
Come nel caso dell’olfatto, queste super-prestazioni dei cani sono favorite da una componente puramente meccanica: così come dispongono di un naso semovente, anche le loro orecchie sono eccezionalmente mobili e possono quindi essere mosse nella direzione del suono, attraverso movimenti anche separati. Oltre diciotto muscoli controllano i loro padiglioni oculari e le razze canine che non hanno orecchie flosce possono ruotare l’orecchio come un periscopio per catturare meglio un suono. A questo proposito, un piccolo trucco che ci permette a volte di capire cosa allerta il nostro cane mentre noi non notiamo assolutamente nulla di nuovo, è osservare in che direzione volgono le sue orecchie, o anche solo una delle due; ovviamente questo non è applicabile nei cani che hanno orecchie flosce.
Si tratta di una abilità legata all’esigenza degli antenati dei cani domestici di alimentarsi, individuando anche attraverso l’udito la presenza di piccole prede. Come conseguenza di questa capacità atavica, i nostri cani ci stupiscono, riuscendo ad esempio a capire in anticipo se uno dei componenti della loro famiglia umana sta per rientrare in casa, attraverso l’ascolto e il riconoscimento del suono di una camminata oppure di uno specifico motore d’auto. Questo, però, deve anche farci capire la potenziale pericolosità di interventi chirurgici volti a modificare la forma delle orecchie dei cani a fini solamente estetici, come purtroppo ancora si fa per alcune razze.
[1] Cfr. ad esempio il confronto tra gli audiogrammi di diverse specie animali presente in H. E. Heffner, Auditory awareness in animals, in Applied Animal Behaviour Science, anno 1998, n. 57. L’hertz è l’unità di misura usata nel campo del suono e indica quanti impulsi si verificano in un secondo: ad esempio, il ticchettio di un classico orologio con movimento meccanico equivale a 1 hertz.
Questo articolo
è tratto da
La fantastica storia del cane e del barboncino,
che ti racconta come, quando e perché sono nati il cane e la razza barbone.